Come avviare un Bed and Breakfast: norme e procedura

Tra le scelte poste in essere dai viaggiatori, l’alloggio in un Bed and Breakfast si rivela sempre più diffuso, in quanto maggiormente conveniente in termini sia di costi che di comodità. Si tratta di un valido compromesso che permette di usufruire di deliziose colazioni (spesso incentrate sui prodotti tipici), di camere intime e discrete nonché di ottima posizione nei pressi delle attrazioni principali. Ma come avviare un B&B? E quali regole conoscere? Ecco di seguito una guida esplicativa sull’argomento.

L’attività del Bed and Breakfast

Quella della gestione di un B&B è un’attività che può rivelarsi piuttosto redditizia e soddisfacente, soprattutto se ci si trova in una località ricca di luoghi di interesse da visitare. Negli ultimi anni infatti si è rivelata la scelta preferita dai turisti rispetto al pernottamento in hotel e ciò non solo perché vi è una differenza di prezzo (a volte importante) rispetto a quest’ultimo, ma anche perché il Bed and Breakfast si contraddistingue da atmosfere familiari e particolarmente accoglienti, le quali non fanno altro che accrescere il piacere vissuto in una vacanza. Sotto il profilo imprenditoriale, un B&B può rappresentare sia una fonte di guadagno extra che un’attività a tempo pieno e da svolgere in via principale; in ogni caso, le disposizioni normative e le fasi burocratiche che riguardano questo settore sono di fatto molto differenti da quelle che sussistono ad esempio per l’attività di affittacamere. Vediamo allora nel dettaglio cosa occorre sapere per avviare un Bed and Breakfast in Italia.

Norme in materia di B&B

Sebbene i B&B siano presenti su tutto il territorio nazionale, la normativa che attiene alla loro gestione è di tipo regionale. Infatti, ogni regione disciplina in modo differente aspetti come il numero di camere, il numero degli ospiti e le caratteristiche della colazione. Ecco di seguito i dati più rilevanti stabiliti all’interno dei provvedimenti regionali. – Abruzzo: 4 camere con un massimo di 10 posti letto, con divieto di permanenza dell’ospite per un periodo superiore a 30 giorni; – Basilicata: 4/6 camere con un massimo di 8/12 posti letto; – Calabria: 4 camere con un massino di 8 posti letto, vige il divieto di permanenza dell’ospite per più di 60 giorni consecutivi; – Campania: numero massimo di 3 camere con 6 posti letto e con divieto di permanenza per l’ospite superiore a 30 giorni consecutivi; – Emilia Romagna: 3 camere con massimo 6 posti letto. Vige in divieto di permanenza per oltre 60 giorni consecutivi, ma vi è la possibilità di rinnovare i soggiorni a distanza di almeno 5 giorni l’uno dall’altro; – Friuli Venezia Giulia: massimo 4 camere con 8 posti letto; – Lazio: 3 camere con massimo 6 posti letto nonché il divieto di permanenza per un periodo superiore a 90 giorni consecutivi; – Liguria: numero massimo di 3 camere, a cui si deve aggiungerne obbligatoriamente un’altra destinata al titolare; – Lombardia: 3 camere con un massimo di 12 posti letto; – Marche: 3 camere con massimo 6 posti letto e divieto di permanenza per oltre 30 giorni; – Molise: 3 camere con massimo 6 posti letto e divieto di permanenza per oltre 90 giorni consecutivi; – Piemonte: 3 camere con massimo 6 posti letto nonché il divieto di apertura dell’attività per più di 270 giorni all’anno; – Puglia: 6 camere con massimo 10 posti letto; – Sardegna: 3 camere con un numero massimo di 6 posti letto; – Sicilia: massimo 5 camere con 20 posti letto; – Toscana: massimo 6 camere con 12 posti letto; – Trento: massimo 3 camere e obbligo di apertura attività per almeno 60 giorni all’anno; – Bolzano: massimo 6 camere o 4 appartamenti nel medesimo stabile; – Umbria: massimo 3 camere con 8 posti letto; – Valle d’Aosta: massimo 3 camere con 6 posti letto; – Veneto: numero massimo di 3 camere.

Procedura per avviare un B&B

Per avviare questo tipo di attività occorre possedere alcuni requisiti e presentare un’apposita documentazione. Di seguito i dettagli. – Requisiti da rispettare 1. Numero di camere (nel rispetto delle disposizioni regionali); 2. Cambio biancheria (dopo la partenza di ogni ospite o comunque 1-2 volte a settimana); 3. Colazione (cibi e bevande devono essere preconfezionate e non manipolate; tuttavia, ogni disposizione regionale prevede in merito una regolamentazione ad hoc); 4. Pulizia generale (in genere dovrebbe avvenire quotidianamente per tutti gli ambienti); 5. Comunicazione del numero di ospiti alle Autorità di Pubblica Sicurezza; 6. Obbligo per gli ospiti di raggiungere le proprie camere senza dover attraversare quelle degli altri; 7. Tariffe dei soggiorni comunicate all’organo competente regionale ed esposte all’interno della struttura. – Documentazione da presentare Il documento principale da dover trasmettere al Comune è la SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività). A questa vanno allegati: il documento di identità – planimetria della struttura – contratto di affitto o atto di proprietà – attestazione del numero di posti letto e dei servizi igienici – indicazione del periodo di attività. L’iter prosegue con le pratiche da dover effettuare presso gli Uffici Turistici regionali per la classificazione della struttura e le comunicazioni all’Autorità di Pubblica Sicurezza.

Ultime considerazioni

Avviare un B&B non richiede necessariamente l’apertura di una Partita IVA, ma questo comporta il dover rispettare il periodo di chiusura stabilito su base regionale e rende difficile godere di eventuali agevolazioni fiscali. Inoltre, in alcuni casi è richiesto che il titolare abbia la residenza presso il Bed and Breakfast; in altri invece, è possibile averla in luogo diverso, ma nelle sue immediate vicinanze. La regola generale al riguardo è che il proprietario debba risultare sempre reperibile per i suoi ospiti.